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La grande tradizione del canto sacro e liturgico della chiesa russa Georgij Smirnov direttore solisti Vladimir Miller basso profondo Oleg Bocharov tenore Grigory Grigoryev tenore Sergey Tkachenko tenore Artem Reznichenko baritono Oleg Spirin basso "Uno a uno vengono accesi i volti / alle radici millenarie / della selva d'icone, / per fare di giorno notte, / neve e stelle, / per far della tenebra rose / -- più che rugiada trasparenti rose." I versi dal Diario bizantino di Cristina Campo ci riportano alla dimensione sensoriale della liturgia ortodossa, fatta di ceri, incensi, oro, vesti sontuose, gesti densi di significato, la cui bellezza è strumento della spiritualità. È questa ritualità che si vuole evocare, tra i mosaici di San Vitale, con un coro che riunisce alcuni tra i migliori cantori delle chiese e dei monasteri di Mosca e con canti legati a specifiche tradizioni di culto del rito russo ortodosso. "O imperiale fragranza, / olio di rosa bulgara che misteriosamente dischiudi / tra ciglia umettate l'occhio / della fronte, l'occhio del cuore, l'occhio del Nome / -- myron effuso è il Tuo Nome!" ENGLISH "One by one the faces are lit/ ancient roots/ a forest of icons,/ and the day becomes night,/ snow and stars,/ and the darkness becomes roses,/ crystal-clear roses, rather than dew." The verses from Cristina Campo's Byzantine Diary take us back to the sensory dimension of the Orthodox liturgy, made of candles, incense, gold, sumptuous robes, meaningful gestures whose beauty is an instrument of spirituality. This ritual is evoked in San Vitale by a choir including some of the best singers from Moscow churches and monasteries and by their chants for specific Orthodox rites. "O imperial fragrance/ Bulgarian rose oil mysteriously disclosing/ the mind's eye, the heart's eye, the Name's eye/ from moist eyelashes--/ Holy Myron is Thy Name!"