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Liturgia del giorno: Gen 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38 L’8 dicembre 1854, Pio IX proclamava il dogma dell’Immacolata Concezione; ma già molto tempo prima il senso cristiano popolare si era manifestato favorevole al privilegio mariano; inoltre, i Padri abbondavano nell’esaltare la Tuttasanta. Ma fu soprattutto un teologo francescano, il beato Giovanni Duns Scoto, morto nel 1308, ad affermare che «in previsione dei meriti di Gesù, perfettissimo mediatore (il Redentore), la Vergine Maria fu preservata dal peccato originale». Non a caso, il beato è chiamato il “dottore dell’Immacolata”. Non del tutto convinti erano invece i grandi teologi del XIII secolo, Alberto Magno, Bonaventura da Bagnoregio, Tommaso d’Aquino e, prima di loro, Anselmo d’Aosta e lo stesso Bernardo di Chiaravalle: pur essendo tutti grandi devoti di Maria, non riuscivano ad armonizzare come la Vergine avesse potuto essere insieme esente da colpa e redenta da Cristo. Fu il concetto di “redenzione preservativa” elaborato da Duns Scoto ad aprire la strada che avrebbe portato alla proclamazione del dogma. Già Sisto IV (morto nel 1484) aveva iniziato la serie degli interventi pontifici a favore dell’Immacolata, adottando ufficialmente per Roma la festa della Concezione, che nel secolo IX era stata introdotta dall’Oriente nell’Italia meridionale e che nel 1708 papa Clemente XI avrebbe reso di precetto per la Chiesa universale. Successivamente, il Concilio di Trento e papa Alessandro VII, pur senza giungere alla definizione, si dichiararono favorevoli al privilegio mariano, e infine Pio IX, dopo aver interrogato tutti i vescovi mediante un’enciclica (come gli aveva suggerito Antonio Rosmini), avendone raccolto una convergenza quasi plebiscitaria, proclamò il dogma. Quattro anni dopo, la Madonna stessa lo confermava apparendo a Bernadette Soubirous nella grotta di Massabielle e presentandosi come «l’Immacolata Concezione». Nella odierna festa rivolgiamoci alla nostra Madre celeste salutandola con la giaculatoria “O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te”.