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Liturgia del giorno: 2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16; Sal 88; Lc 1,67-79 Nata il 28 gennaio 1816 a Soncino, in provincia di Cremona, da genitori nobili e ricchi, e battezzata col nome di Costanza, a dieci anni venne affidata alle suore della Visitazione di Alzano Lombardo, presso le quali rimase per sei anni, facendosi notare per la bontà e la diligenza nello studio. Una sua virtù caratteristica fu l’obbedienza. Voleva farsi religiosa ma, per volere dei genitori, a soli 19 anni dovette sposare un ricco vedovo sessantenne, il musicista Gaetano Buzecchi, di cui per vent’anni sopportò il difficile carattere, aggravato da una paralisi che lo aveva colpito subito dopo il matrimonio. Nacquero tre figli, di cui uno morì appena nato, un altro dopo un anno e il terzo a 16 anni. Nel 1854, rimasta vedova, la santa si isolò dal mondo e si diede alle opere di carità, profondendovi il suo ingente patrimonio. Iniziò prendendo in casa due orfanelle, a cui presto se ne aggiunsero altre, mentre aumentavano anche le compagne da lei incaricate della loro formazione spirituale. Con esse, nel 1857, a Comonte diede origine alle Suore della Sacra Famiglia per l’educazione e l’istruzione delle orfane dei contadini, la classe sociale allora più bisognosa e trascurata. Al momento della professione, scelse i nomi di Paola Elisabetta e ai tre voti aggiunse quello di agire sempre in tutto per la maggior gloria di Dio. Per provvedere agli orfani dei rurali, nel 1863 fondò i Fratelli della Sacra Famiglia, una congregazione comprendente sacerdoti per la direzione e la predicazione nelle campagne, e fratelli laici per i lavori nei campi insieme agli orfanelli. Per completare la sua opera scrisse per i suoi istituti regole piene di sapienza, che ebbero l’approvazione del vescovo di Bergamo. Dopo aver vissuto del tutto distaccata dai beni terreni, intenta solo a servire il Signore nei suoi poveri, morì a Comonte tra il 23 e il 24 dicembre 1865. Beatificata da Pio XII nel 1950, fu canonizzata da Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004.