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Quando la Società San Pio X si è separata dalla Chiesa cattolica nel 1988, molti fedeli sono rimasti in questo gruppo scismatico per poter continuare a celebrare la Messa in latino. Tuttavia, poco prima il Vaticano aveva dato vita a un organismo per coloro che desideravano seguire la liturgia tridentina pur rimanendo in comunione con Roma. Per questo venne creata la Fraternità Sacerdotale San Pietro (FSSP) una società di vita apostolica che ha acquistato maggior rilievo quando Benedetto XVI, nel 2007, ha liberalizzato la Messa in latino.Tutta la Fraternità San Pietro si è impegnata molto nel preparare i sacerdoti a celebrare la forma straordinaria del Rito romano. L'intenzione del Santo Padre era quella di far riconfluire la liturgia tridentina nella corrente dominante, nella vita normale della Chiesa. Questo significa che i sacerdoti diocesani e appartenenti ad ordini religiosi che normalmente celebrano secondo la liturgia conciliare vogliono imparare la forma antica. E il nostro lavoro è aiutarli in questo.Secondo il parroco della comunità a Roma di questa Fraternità, c'è nuova generazione di cattolici che comincia a guardare in modo diverso al Messale del 1962. Dopo alcune lezioni, i sacerdoti sono quindi pronti per celebrare la Messa tridentina.Una parrocchiana, Magdalen Ross, è convinta che esista un legame intimo tra la liturgia tridentina e le sue radici ebraiche: Essendo antica, la forma straordinaria del Rito è in realtà più vicina alle radici ebraiche della cristianità. Penso ci sia persino una relazione più stretta con la forma antica del sacrificio al Tempio di Gerusalemme, prima che venisse distrutto. Chiaramente per me questo ha un grande valore.